Anche se il concetto e la necessità di turismo sostenibile sono riconosciuti ormai da anni, e nonostante la moltitudine di buoni esempi di attività in questo campo, le sempre crescenti sfide poste alle aree protette hanno evidenziato il bisogno di assumere un impegno concreto attraverso la stesura di una Carta.

La forte necessità di uno sviluppo sostenibile è stata ulteriormente reiterata con l’elaborazione del programma Agenda 21 in occasione della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo riunitasi a Rio de Janeiro nel 1992.

Nel 1995 EUROPARC, di propria iniziativa, ha istituito la Carta Europea del Turismo Sostenibile nelle Aree Protette, attraverso un progetto finanziato dal programma LIFE dell’UE e guidato dalla Federazione dei Parchi Naturali Regionali di Francia per conto di EUROPARC.

Dieci parchi europei, assieme a rappresentanti dell’industria turistica e di ONG attive nei settori turistico e ambientale, hanno messo in campo la loro esperienza e competenza e dato voce ai loro bisogni. La versione finale della Carta è stata pubblicata nel 2000, e 21 parchi di Austria, Francia, Germania, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito hanno firmato una lettera di intenti.

Alcuni di questi parchi hanno continuato ad implementare la Carta ed hanno completato la strategia e il piano d’azione necessari per rispettarla pienamente.

La Carta impegna i firmatari ad attuare una strategia locale per il ‘turismo sostenibile’ inteso come: “qualsiasi forma di sviluppo, pianificazione o attività turistica che rispetti e preservi nel lungo periodo le risorse naturali, culturali e sociali, e che contribuisca in modo equo e positivo allo sviluppo economico e alla piena realizzazione delle persone che vivono, lavoro o soggiornano nelle aree protette”.