Chiesa della Solitudine

La chiesa della Solitudine è situata alle falde del Monte Ortobene, al termine di un bellissimo viale da cui si può godere della visione della vallata di Isporósile  Costruita nel 1625, proprietario un certo “ziu Linu”, passata alla diocesi nel 1940, quando gli eredi la donarono con atto scritto in presenza dell’avvocato Ciriaco Ofeddu. 

Della vecchia chiesa abbiamo la descrizione in Grazia Deledda nel libro che ha il medesimo titolo.  La chiesa venne ricostruita tra il 1950 e il 1957, su progetto dell’artista nuorese Giovanni Ciusa Romagna. L’edificio presenta le caratteristiche architettoniche tipiche delle chiese campestri ed ha una struttura mononavata rettangolare allungata, terminante con un abside semicircolare. La facciata è in granito e presenta una copertura a spioventi culminante con un campanile a vela, che sovrasta una finestra monofora rettangolare e un portale in bronzo. Quest’ultimo è opera dell’incisore sassarese Eugenio Tavolara.

 L’interno presenta elementi di architettura paleocristiana-romana e di carattere romanico-regionale. Le pareti sono lisce e decorate ad arcate a tutto sesto, al cui interno sono inquadrati dei sedili lavorati in granito lucido. Al di sopra di questi sono collocate le formelle in bronzo raffiguranti le stazioni della via Crucis, realizzate da Tavolara su progetto di Ciusa Romagna. Le figure sono stilizzate secondo motivi tipici dell’arte popolare nonché della tradizione romanica e pre-romanica. Il pavimento è in granito bianco. La navata è illuminata da finestrelle archivoltate che si aprono nella parte più alta delle pareti laterali. La copertura a spioventi è sorretta da capriate lignee poggianti su robuste mensole in granito verde. Un’arcata trionfale separa la navata dall’abside, al cui interno si trova l’altare rialzato, ornato nella parte inferiore da un bassorilievo di Tavolara, autore anche del crocefisso sovrastante l’altare e dei candelabri realizzati su schemi compostivi di Ciusa Romagna. Nell’abside si trova anche un pannello realizzato dallo scultore sassarese Gavino Tilocca. su progetto del pittore nuorese Giovanni Ciusa Romagna.

BIBLIOGRAFIA 

– SANTUARI E CHIESE CAMPESTRI, della diocesi di Nuoro, A. Bonfante 
– G. Carta, Amministrazione provinciale di Nuoro, Edizioni Solinas, 1992. 
– NUORO E I NUORESI, A. Gungui, edizioni Fossattaro, Cagliari.
– NUORO E I NUORESI, A. Gungui, edizioni Fossattaro, Cagliari.

 

4.5/5