concas de passibale

Monte Ortobene – Beni Rustici

Breve relazione storica

Il Monte Ortobene fu abitato da popolazioni del Neolitico recente e della prima età dei metalli (Eneolitico e primo Bronzo) sin dalla seconda metà del quarto millennio e per tutto il terzo millennio A.C. Lo attestano le diverse testimonianze presenti sul territorio: tombe ipogeiche (Domus de janas), localmente chiamate “Sas Birghines”, scavate nel granito e ubicate per lo più nei versanti occidentali dell’Ortobene, con alcuni esempi anche nel versante orientale. Ma le Domus de Janas non sono l’unica testimonianza della presenza di popolazioni antiche.

Le “Concas” sono degli anfratti naturali presenti in alcune rocce granitiche, parliamo di veri e propri ripari sotto roccia. Queste strutture, realizzate dalla natura in milioni di anni, sono da sempre state utilizzate come rifugio dalle popolazioni che abitavano la montagna.

Nel periodo preistorico la presenza umana all’interno delle “Concas” è testimoniata dal ritrovamento di vasellame e alcuni utensili primitivi. Ma questi utili rifugi naturali sono stati utilizzati ampiamente nel corso dei secoli, soprattutto nel mondo agropastorale per mantenere il bestiame o per dare riparo al pastore. 
Le Concas del Monte Ortobene hanno storie tutte da raccontare e furono usate e vissute fino alla metà del ‘900.

Concas de Passibale

Sas Concas de Passibale sono dei rifugi sotto roccia situati nell’omonima località nel versante Sud del Monte Ortobene. I rifugi, ricavati all’interno di tafoni granitici, sono sono ben conservati e sono tra le “concas” più conosciute dell’Ortobene. Il complesso, di modeste dimensioni, è formato da due stanze, per le quali si accede da un ambiente esterno ben curato, due grossi massi granitici, poggiati l’uno sull’altro, formano un grande arco che copre parte dell’esterno, e gli ingressi dei rifugi, rendendo il luogo ancora più suggestivo.

La vista degli antichi muretti a secco, e alcuni sedili in legno, rendono piacevole la sosta che ci riporta indietro nel tempo, in quella dimensione della vecchia vita agropastorale nel Monte. I rifugi infatti erano abitati dai caprari e allora le “concas” erano ben chiuse dal muro a secco e dal frascame. Il fumo de “su fochile” ha annerito la volta e lascia immaginare il grave scorrere del tempo che scandiva la vita degli uomini.

Poco distante, affianco al sentiero, si trova Sa funtana ‘e Passibale protetta e ombreggiata da una rugosa sughera incurvata dagli anni. La sorgente veniva ripulita assiduamente e l’acqua ristorava robuste arsure. Adesso purtroppo è una pozza un po’ melmosa, buona però per i cinghiali che prima si inzaccherano beatamente e poi si grattano contro il tronco della sughera.

Le Concas si raggiungono facilmente percorrendo il percorso di trekking ad anella che parte dalla fonte “Sa Radichina“. Il sentiero è ben marcato e, seguendo i cartelli e i segnali, si arriva facilmente nella località. Poco distante inoltre, a circa 200 metri, è possibile salire sulla cima di Punta Passibale per ammirare un bellissimo panorama sull’agro di Nuoro e Oliena.

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