Monumento naturale del Pino di Grazia Deledda

Dal tronco del famoso Pino, ormai morto, nasce un monumento naturale dedicato alla scrittrice

Il Pino di Grazia Deledda, albero secolare di grandissime dimensioni, si trovava all’interno dei terreni della famiglia Deledda. Lei stessa lo racconta in numerose lettere, romanzi e novelle.

In particolare, esso viene citato nel romanzo autobiografico “Cosima” e in una novella ad esso dedicata, intitolata “Sotto il Pino”.

Sotto l’ombra di questo maestoso albero, la giovane scrittrice era solita rifugiarsi per scrivere, meditare e contemplare il suggestivo paesaggio, tipico della Sardegna rurale, che ha poi influenzato l’intero stile letterario della Deledda.

Il Pino di Grazia Deledda, albero secolare di grandissime dimensioni, si trovava all’interno dei terreni della famiglia Deledda. Lei stessa lo racconta in numerose lettere, romanzi e novelle.

 In particolare, esso viene citato nel romanzo autobiografico “Cosima” e in una novella ad esso dedicata, intitolata “Sotto il Pino”.

Sotto l’ombra di questo unico e maestoso albero, la giovane scrittrice si rifugiava per scrivere, meditare e contemplare il suggestivo paesaggio tipico della Sardegna rurale che ha poi influenzato l’intero stile letterario della Deledda.

Nel 2014 il famoso pino iniziò a seccarsi e, in seguito alle analisi svolte dall’università di Sassari, si decretò la sua morte. Il Comune di Nuoro decise di rimuovere i rami più alti che avrebbero potuto destabilizzare la struttura e l’equilibrio della pianta.

Il 5 febbraio del 2019, ormai morto e instabile, il Pino di Grazia Deledda fu abbattuto e venne posato qualche metro affianco al rialto in pietra. 

Abbattimento del Pino (5 febbraio 2019)

 

Dal giorno il tronco rimase poggiato per terra, in balia degli agenti atmosferici che, col tempo, lo portarono ad uno stato di decomposizione molto avanzato, ormai irrecuperabile. 

Nel 2021, si diede inizio al progetto di riqualifica del luogo Deleddiano e si cercò un piano per preservare il tronco ormai decrepito. Diversi esperti nel settore svolsero delle analisi, giungendo alla conclusione che ormai non c’era più nulla da fare. L’unico consiglio era quello di lasciar fare alla natura il suo corso.

Probabilmente il tronco non avrebbe resistito integro all’inverno di quell’anno e, col passare del tempo, si sarebbe ben presto sbriciolato.

Il tronco ormai in stato avanzato di decomposizione

 

Non potevamo lasciare che il famoso Pino, simbolo di un Nobel, sparisse nel nulla e così tentammo l’unica soluzione possibile: imbalsamarlo.

I giovani volontari dell’Associazione Onlus OrthobenEssere, si unirono in questa missione, quasi impossibile, dedicando tempo, fatica e lavoro. Venne usato un geolegante speciale, ecocompatibile adatto al legno che, una volta asciutto, sarebbe diventato duro come pietra, preservando, di fatto, la struttura interna. Venne data più di una mano del prodotto e successivamente la struttura venne ulteriormente rinforzata. Dopo giorni e giorni di lavoro il risultato è stato inaspettato, un monumento scolpito dalla natura, la grandezza dell’opera risalta subito, quasi 13 metri di lunghezza (senza considerare tutte le parti che erano state precedentemente tagliate e che facevano arrivare il pino ad oltre 20 metri di altezza) e con, all’interno, più di 250 anni di storia.

Il secolare Pino non tornerà più come prima ma, grazie a questo audace intervento, rimarrà un’opera tangibile, visitabile, un monumento naturale in sua memoria situato all’interno del parco ad esso dedicato: “Il Pino di Grazia Deledda”.

Il monumento naturale all'interno del parco

Un video che riassume il lavoro svolto dai volontari

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