la vigna di grazia deledda

Il Pino di Grazia Deledda – OrthobenEssere

La località "Su Pinu"

“Su Pinu” è la denominazione di una località della periferia sud di Nuoro, è anche il Pino alla cui ombra e quiete la giovane Grazia Deledda amava rifugiarsi per contemplare e scrivere. La famiglia della scrittrice aveva diversi terreni situati proprio all’interno della località “Su Pinu” e possedeva una piccola casetta in pietra, una vigna, degli alberi di fico e degli orti, che  erano  alimentati  da  una  vasca  d’acqua  in  pietra.  La  grande  scrittrice  sarda,  premio Nobel per la Letteratura, ha raccontato della località in numerose lettere e romanzi, dedicandogli perfino una novella, intitolata: Sotto il Pino.

…In ottobre ci fu, come al solito, la vendemmia. No, non come al solito, poiché la madre, d’accordo con Andrea, aveva fatto costruire una piccola casa di pietra nella vigna, sotto un pino che vigilava solitario la grande distesa quasi tutta selvaggia come una landa. 
Solo la vigna rallegrava coi suoi quadrati verdi e gialli, con qualche filare di grandi fichi bassi, la dolce triste solitudine del luogo: i monti lontani innalzavano una muraglia azzurra intorno all’orizzonte. Il luogo era bello: una specie di oasi nella desolazione della pianura incolta e pietrosa, saettata, nell’estate, da un sole implacabile. Ed ecco, adesso, la casetta di pietra lo rendeva più pittoresco ed ospitale. E nella stagione l’uva, quasi tutta da vino, quel vino leggero ma saporoso che aveva aiutato Cosima a comprar francobolli e spedir manoscritti.” – Grazia Deledda, dal romanzo “Cosima.

Il Pino di Grazia Deledda - IL PARCO

L’associazione OrthobenEssere Onlus ha presentato il progetto del parco tematico “Il Pino di Grazia Deledda”. Un progetto, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, che prevede la riqualificazione completa degli spazi narrati dalla scrittrice nuorese, premio Nobel, Grazia Deledda. Il nuovo parco, che sarà realizzato dai volontari, sarà aperto a tutti e potrà essere inserito permanentemente all’interno degli itinerari Deleddiani.

Con la realizzazione del parco tematico sarà reimpiantata anche la vigna nello stesso antico luogo, “La vigna di Grazia Deledda”.

La delibera Regionale

L’assessorato dell’Agricoltura della Regione Sardegna ha concesso l’autorizzazione di un nuovo impianto viticolo ad uso sperimentale all’associazione di volontariato OrthobenEssere Ets Odv, per una superficie di mq 3.000 da impiantare presso il comune di Nuoro con le varietà: Cannonau, Nera del Ponte, Bovale (Bovaleddu) Alvarega, Guarnaccia (Granatza) e Pansale. Il programma sperimentale ha durata di 25 anni.

Le superfici viticole destinate a scopi di sperimentazione devono rispettare le condizioni definite dalla normativa comunitaria e nazionale fino al termine del periodo di sperimentazione, e i prodotti ottenuti dall’uva proveniente dal vigneto sperimentale saranno impegnati al fine della promozione culturale. I risultati conseguiti con la sperimentazione dovranno essere messi a disposizione del Servizio competente dell’Assessorato dell’Agricoltura e adeguatamente diffusi.

La Nera del Ponte, un vitigno unico

La Nera del Ponte, un vitigno unico della Sardegna, è stata recentemente scoperta in un vecchio vigneto situato non lontano dalle rovine dell’antico ponte romano di Papaloppe. Questa sorprendente varietà presenta un profilo genetico di 22 marcatori SSR che indica una discendenza da un incrocio tra due vitigni di grande importanza nell’isola: il Cannonau e il Muristellu (Bovale sardo).

Tra i numerosi vitigni che hanno avuto origine diretta dal Muristellu, la Nera del Ponte si distingue per essere l’unico ad aver ereditato un allele con un peso molecolare di 218 nel locus VVMD5. Questo particolare allele è raro nella vite coltivata, ma è più diffuso nella vite selvatica.

È interessante notare che non sono state trovate corrispondenze genetiche per questa varietà nelle banche dati del DNA attualmente disponibili. Considerando anche l’importanza dei suoi genitori, possiamo sicuramente considerare la Nera del Ponte un vero e proprio tesoro unico in Sardegna, un “unicum” da preservare e studiare.

Questa scoperta apre nuove prospettive per la ricerca enologica e l’ampelografia, offrendo un’opportunità di approfondire la comprensione delle origini e della diversità genetica dei vitigni in Sardegna. La Nera del Ponte potrebbe rappresenta una testimonianza storica delle antiche tradizioni vitivinicole della nostra regione.

Il contesto delle vigne urbane

Dal 2009 alcune delle vigne urbane italiane ed estere si sono riunite nella Urban Vineyards Association (U.V.A.) promossa dal produttore torinese Luca Balbiano. In Italia sono da segnalare la Vigna della Regina di Torino, la Vigna di Castel di Pugna Senarum Vinea a Siena, i filari di San Francesco nella Vigna sulla Laguna a Venezia, la Vigna di Leonardo con i filari di Malvasia all’interno della casa degli Atellani a Milano, la Vigna del Gallo presso l’Orto Botanico di Palermo e la Etna Urban Winery di Catania. A Roma c’è una piccola vigna a Trinità dei Monti.

La cultura delle vigne urbane è stata una vera riscoperta del ventunesimo secolo, con sempre più città italiane (e di tutto il mondo) che dedicano alla viticoltura spazi verdi incastonati nell’architettura della città, per ridare alle antiche tradizioni l’attenzione persa. E il “trend” è tangibile, tanto che alle quattro originarie della Urban Vineyards Association, tra cui a Parigi la Clos Montmatre, se ne aggiungono numerose ogni anno.

La mission della Urban Vineyards Association (U.V.A.) è quella di promuovere progetti di recupero storico e azioni di valorizzazione culturale, paesaggistica e turistica delle vigne urbane aderenti, in Italia, in Europa e nel mondo.

Forse la piccola Nuoro non è paragonabile alle grandi e storiche città che hanno già realizzato la loro vigna urbana, ma è pur sempre il luogo natio di Grazia Deledda, il “nostro” celeberrimo Premio Nobel. La nostra vigna urbana nel luogo che l’ha ispirata, se ben realizzata, avrebbe perciò tutte le carte in regola per far parte della prestigiosa rete di vigne urbane.

(Cfr. https://www.agrodolce.it/2022/01/18/vigne-urbane-cosa-sono-e-dove-trovarle/)

Il progetto: la prima vigna urbana della città

Il progetto prevede l’inserimento di un migliaio di piante da coltivare con il sistema ad alberello”. La coltivazione prescelta è compatibile con la pendenza del terreno e con il paesaggio.

Le  varietà  saranno  scelte  con  l’ausilio  e  collaborazione  dei  massimi  esperti  nel  settore vitivinicolo sardo e impiantando vitigni autoctoni presenti anche ai tempi di Grazia Deledda. In questo modo si andrà ad ottenere una vigna autoctona, rispettosa delle suggestive descrizioni della scrittrice premio Nobel. Il progetto, come detto, vuole avere anche una valenza didattico-culturale, la futura vigna sarà perciò visitabile.

La vigna nel contesto storico e urbano

Per la nuova avventura si è scelta la vecchia vigna e il vecchio orto di Grazia Deledda, nel
terreno della sua famiglia, dove sarà ripristinata l’antica casetta in pietra costruita dal
colono venuto dal continente.
A seguire l’aspetto tecnico del progetto, saranno esperti enologi e agronomi. L’iniziativa è
volta al recupero dell’antica viticoltura nuorese e sarà un vigneto giardino, perfettamente
integrato con l’ambiente circostante.

“Il pino, sopra la casetta che ancora odorava di calce, vibrava tutto di canti d’uccelli: ce n’erano di ogni specie, sopra tutto di passeracei, poiché era l’unico rifugio del luogo, e il loro chiassoso concerto strideva anche di voci di battaglia: tutti però, d’accordo nello scavare i fichi nella vigna e a piluccare l’uva, nonostante gli spauracchi drizzati qua e là dall’ingegnoso colono.”   Grazia Deledda, dal romanzo “Cosima.

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Tutti i diritti sono riservati  ©OrthobenEssere

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