
"Il Pino di Grazia Deledda", perchè realizzare un parco?
L’importanza di un luogo caro ai protagonisti dell’Atene Sarda
Perché si dovrebbe realizzare un parco nell’area di “Su Pinu”? Cosa rende qusto luogo così speciale?
“Su Pinu” era un maestoso albero secolare sotto il quale la giovane Grazia Deledda amava rifugiarsi per contemplare e scrivere. La grande scrittrice sarda, premio Nobel per la Letteratura, gli ha dedicato una novella dal titolo “Sotto il pino”, il maestoso albero e la località sono stati anche citati in diverse lettere e nel romanzo autobiografico “Cosima“.
“La località prendeva nome da questo pino solitario, superstite forse di antichissime foreste che neppure la tradizione ricordava: tanto più straordinario, oltre che per la sua grande altezza e il volume dei suoi rami potenti, per la sua quasi miracolosa vita in quell’estensione di pianure onduleggianti quasi selvagge ed aride, prive di ogni altra vegetazione. Vi allignavano solo i fichi, bassi, tozzi, grossi, con certi tronchi e rami biancastri che parevano membra di giganti storpi ripiegati sulla loro sconfitta: e anche la vite, che un volonteroso agricoltore aveva tentato di piantare su certe distese volte ad oriente verso le lontananze dei monti, ma che dava un vinetto chiaro, aspro, stentato.“
“E l’anima nostra rassomigliava al Pino, altissimo e amico del cielo, delle nuvole, degli uccelli, dei colori orientali dell’orizzonte: il pino che sovrastava ogni cosa intorno, e pareva più alto dei monti lontani, e viveva per conto suo, solo e potente con le sue calme, i suoi mormorii, le sue rabbie oceaniche quando lottava contro i venti e ne vinceva il rumore.“
Così racconta Grazia Deledda nella novella dedicata al Pino. Un luogo suggestivo, specchio dell’anima e fonte di ispirazione.
Basterebbe questo per comprendere l’importanza, per rendersi conto che questo è un luogo della memoria da custodire e preservare. Ma se questo davvero non dovesse bastare, ricordiamo allora che Grazia Deledda non era l’unica a frequentare la suggestiva località.
Antonio Ballero, importante pittore, scrittore e fotografo, grande amico di Grazia Deledda, tanto che fu testimone di nozze della sorella di Grazia; anche lui trovò qui fonte di ispirazione. Molti dei suoi quadri hanno preso vita in questo luogo, tra le “pianure onduleggianti selvagge ed aride“, “animate solo da qualche greggia che sembrano sconfinate“.



Alcuni dipinti di Ballero
In particolare, Ballero frequentò più spesso la località gli ultimi anni della sua vita e, nel 1932, anno della sua morte, dipinse il Pino secolare.

Deledda e Ballero…ma non solo.
In una delle tante lettere a Luigi Falchi, Grazia Deledda scrive: “Da sotto il pino ove è inciso il nome di Sebastiano Satta che deve aver sentito la triste poesia di questo luogo, io guardo la vastità desolata e desidero andare attraverso questa infinita eppur dolce tristezza della natura sarda.”
Quindi, anche Sebastiano Satta, tra i più grandi poeti nuoresi, deve aver sentito la potenza del luogo e della presenza del maestoso albero, tanto da inciderci sopra il suo nome.
Lo stesso Luigi Falchi, venuto a conoscenza della località attraverso le lettere della Deledda, ammonì i Nuoresi e, nel 1925, li avvertì dell’immensa importanza di questo sito:
“Amici nuoresi, se quel Pino, intorno a cui fiorì un sogno di fanciulla della più grande tra le donne d’Italia e in cui il poeta nostro incise il suo nome, preso “dalla triste poesia di quel luogo”, esiste ancora, onoratelo di segni d’affetto: esso dev’essere sacro alla spiritualità isolana.”
Per Luigi Falchi, noto scrittore, poeta e giornalista Sassarese, il Pino di Grazia Deledda doveva essere sacro alla spiritualità culturale dell’intera Sardegna.
Grazia Deledda, Antonio Ballero, Sebastiano Satta, tre pilastri della cultura nuorese che contribuirono a rendere la città l’Atene Sarda del ‘900.
“Se quel Pino esiste ancora”…
Purtroppo questo luogo della memoria da tanti anni versa in uno stato di totale abbandono. Il famoso Pino nel 2019 è stato abbattuto, e gli elementi descritti dalla Deledda son stati degradati dal tempo e dall’incuria.
Ma oggi, grazie ai volontari, questo luogo torna a vivere. Il Pino di Grazia Deledda si appresta a diventare un nuovo parco aperto a tutti. Con la speranza che in questo luogo, così suggestivo, possano nascere nuovi incontri, nuovi sguardi, nuove storie, dipinti, poesie e racconti.
Tutti possono partecipare alla realizzazione del parco.
Contribuisci anche tu!
Ecco come puoi fare:
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